Recensione 1 - Dazai

Innanzitutto la storia mi ha colpito molto sia dal punto di vista dei personaggi, ma soprattutto per il modo in cui si è venuta a creare le animazioni.

Atsushi, un ragazzo orfano che si trova morente per strada senza cibo e senza un tetto in cui riposarsi, si ritrova a salvare un certo uomo amante del suicidio: proprio lui, Dazai.

Al primo incontro si è rivelato un uomo abbastanza misterioso. Probabilmente anche lui ha avuto una storia difficile alle spalle, ma si ricopre completamente con quel suo sorriso e i suoi gesti beffardi e buffi.

Dazai è il mio personaggio preferito direi, nonostante non abbia un motivo della vita, visto del suo continuo suicidio, riesce a coinvolgere e a convivere gli altri a fare del proprio meglio e di aiutarsi l’uno con l’altro.

Il potenziale di Dazai è di sicuro quello di auto-eliminare il potere degli altri attraverso il suo tocco, potremmo dire che è un potenziale davvero grande che anche i nemici vogliono farlo amico. Però prima di entrare nell’Agenzia dello stato dei detective armata, faceva parte della port Mafia. Un gruppo di mafiosi che trafficano nei vincoli della città, che fanno esplodere tutti i nemici che si oppongono - ovviamente- avevano anch’essi dei poteri e sono reclutati in base alla loro determinazione e alla crudeltà che potevano dimostrare nel confronti di un essere umano, sebbene innocente.

Ritornando all’incontro di Atsushi e Dazai, quest’ultimo aveva già individuato il potenziale del ragazzo che era riuscito a sopravvivere dopo essersi buttato fuori dall’orfanotrofio

perchè anche chi lo aveva accolto sapevano benissimo che il ragazzo aveva il potere di trasformarsi in un tigre, ma dall’altra pare il ragazzo non sapeva minimamente di quel potere in lui, era un potere minaccioso. Lui lo voleva usare per il bene dell’umanità e per il bene comune, aveva provato in diversi casi a dimostrare cioè che voleva esprimere, senza avere successo in alcuni casi perché era troppo debole. Debole di cuore, non riusciva a compiere il suo dovere e il suo obiettivo perché aveva rimpianti di quel che non aveva fatto precedentemente e che si rivalutava come una persona totalmente inutile, senza in grado di far niente e nulla, di non riuscir a portare a termine una missione.

Però, entrando nell’organizzazione è riuscito a capire cioè che voleva veramente, aveva imparato a maneggiare la sua forza in modo da controllarli e si è potenziato moltissimo attraverso i consigli del suo senpai, una di loro era ovviamente Dazai.

Dazai aveva un amico, che però non sopravvisse a lungo dopo la sfida a un duello.

L’uomo (l’amico) aveva rifiutato di macchiare le proprie mani con il sangue, aveva rifiutato di uccidere perché il suo sogno era quello di diventare un scrittore.

Una persona degna di essere definito uno scrittore, che potesse scrivere della vita altrui era un uomo che non aveva sottratto la possibilità di salvarsi nella vita terrena, ma dopo che aveva capito la crudeltà di questo mondo, facendolo sentire il trauma in prima persona.

Ha deciso di Morire, perché ormai, il suo sogno era stato infranto davanti ai suoi stessi occhi.

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